IMG_3317Non poteva che essere in moto il nostro anniversario. Certo, questi 800 km saranno intervallati da mille soste, compreso un soggiorno in SPA, ma credo che ce li meriteremo ampiamente 🙂 Passo dello Stelvio e del Bernina ci attendono. Vi racconteremo il resto durante il percorso!

19 Luglio 2013

Sveglia alle 7.00: colazione non proprio veloce e poi via. Realizziamo purtroppo che è venerdì e dopo pochi km ci troviamo bloccati sulla A4. Superato questo primo GAP ci troviamo in perfetta tabella di marcia sulla ss36 che ci porterà sulla ss38: siamo diretti in Valtellina e precisamente a Bormio.
Dopo 100 km circa ci fermiamo per un caffè. Ma ci spettano altri 50 km prima di arrivare a destinazione. Il clima e tiepido, in qualche galleria un po’ freddina, ma ci sta. Siamo tra i monti della Valtellina e quindi la temperatura diventa sensibilmente più fresca.
La strada è scorrevole. Incontriamo altri motociclisti e la cosa fa sensibilmente piacere. abbiamo scelto di andare ai Bagni Vecchi di Bormio perché vogliamo calarci per un momento nella storia. Peccato che non riusciamo a trovarli e dopo poche curve ci troviamo a quota 2000 sui tornanti che portano allo Stelvio. Non è il momento di cedere alla tentazione di proseguire, quindi dietro front per continuare con la ricerca. Alle 12 siamo finalmente a destinazione.

Sei ore di Spa e terme in questa struttura antichissima costruita dai romani. Certo che la sapevano lunga in quanto a benessere e relax. Noi non ci lasciamo sfuggire nulla di quanto proposto dalla struttura. Alle 18.00 riprendiamo la strada più molli e rilassati che mai, direzione rifugio Garibaldi. Questa struttura è situata su un picco a 2850 m., proprio in mezzo allo Stelvio. Voglio provare l’ebbrezza di dormire così in alto. La quantità di motociclisti che salgono e scendono da questi favolosi tornanti è impressionante. Nessuno smanettone, tutti enduroni come noi, rispettosi della strada ed amanti dei paesaggi. Impossibile non fermarsi spesso a fotografare.
C’è una particolarità: l’ultimo pezzo di strada che porta al nostro ricovero serale si deve fare a piedi. La strada è sterrata, con un dislivello di 100 m percorribile solo con trattori o moto cross.
Ci accoglie un ambiente molto grazioso e nuovissimo. La fatica di aver portato il bauletto da 52 l  fino alla cima sparisce di colpo, lasciando al suo posto una fame più che giustificata.
Cena gustosissima con pizzoccheri, polenta e costine. Vino della zona che ci stende da li a poco. Il rifugio ospita solamente altre 4 persone: 1 coppia appassionata di sci estivo e 2 amici mountain bikers.IMG_3178
Dopo esserci intrattenuti con loro brevemente, alle 22 siamo già a nanna: il tutto mentre dalle finestre, le Alpi svettano circondate da da tramonti degni di pochi quadri d’autore.
Unico neo di questo giorno: a causa dell’aria rarefatta e qualche problema di respirazione pregresso ho dormito pochissimo. Colpi di tosse e asma x tutta la notte… Ed il mio ventolin a Milano.

20 Luglio 2013

Il giorno successivo comincia con un risveglio abbagliante. Un temporale notturno, che nessuno dei due ha sentito, ha spazzato via le nuvole, le Alpi risplendono di un bagliore accecante. Il ghiacciaio brilla e come piccole formiche si vedono alcuni sciatori estivi scendere pian pianino. La temperatura è frizzante, la colazione è abbondante, la simpatia della sciura che ha dormito al rifugio e ci ha preparato la colazione è davvero unica. Ci spiace quasi ripartire, ma oggi si prospetta un bel giro lungo attraverso la Svizzera: direzione Madesimo.
E’ sabato e la quantità di gente su due ruote che incontriamo è veramente tanta. Lo Stelvio è una sfida per molti e le ragioni si sprecano.
Ripassiamo velocemente da Bormio e prendiamo la strada che passa dalla Valdidentro. Attraversiamo dei paesaggi stupendi, piani verdeggianti con fiumi che vi scorrono a valle, montagne che si ergono maestose e strade pulite: davvero belle da percorrere per chi ama le due ruote. Saliamo sul Passo del Bernina, ma le sensazioni dello Stelvio non sono minimamente paragonabili, certo la strada è da “misto-veloce” permette di divertirsi e di godere il percorso… Dopo Livigno, il passaggio da Saint Morritz è d’obbligo. I limiti di velocità restrittivi impongono un’andatura davvero turistica che permettono a passeggero e conducente di godersi il paesaggio tra le curve che si snodano in foreste di conifere attraversate da ruscelli impetuosi. Saremmo tentati di fermarci ogni km, ma dobbiamo proseguire. La nostra destinazione è ancora lontana: il percorso iniziale prevedeva un giro più lungo in Svizzera ma, siamo realisti e decidiamo di accorciare i km. Così da Saint Moritz puntiamo verso una località anonima chiamata Landquart. Qui caldo si fa sentire… Dopo 36 ore passate ad altitudini non inferiori a 1500 m, ci troviamo a 600 m circa s.l.m e lo sbalzo di temperatura si fa sentire subito. Il tempo di riposare i nostri sederini stanchi e prendere qualcosa di rinfrescante in un anonimo bar sulla strada centrale del paese e via. Dobbiamo raggiungere Madesimo. Seguiamo i cartelli che indicano la statale, non vogliamo percorrere l’autostrada svizzera, è contro ogni principio economico e paesaggistico… Ci arrampichiamo seguendo le indicazioni per lo Splugenpass (passo dello Spluga). Rimaniamo entusiasti del fatto che la strada è bagnata, evidenza del temporale che ci ha preceduti di pochi minuti: ringraziamo il cielo e proseguiamo. Siamo praticamente soli e capiamo il perchè. Ben presto la strada diventa monocorsia e proprio in cima al confine tra Svizzera-Italia diventa bruttina… Ma noi abbiamo il gigante con le ruote tacchettate e non ci impressioniamo. Scopro con meraviglia che nella zona italiana la strada cambia nome e diventa la SS36! Proprio quella che arriva fino a Milano…

IMG_3298Scendiamo spesso dal mezzo, scattiamo foto incredibili e uniche. Siamo soddisfatti del giro. Pian piano ci avviciniamo a Madesimo. Località sciistica poco frequentata d’estate. Non è un posto dove i motociclisti si fermano volentieri e lo capiamo non vedendo nessun mezzo a due ruote a parte noi.
Ci riprendiamo dalle fatiche della giornata con una bella doccia, ricoveriamo la moto nel garage dell’hotel e poi via a cercare un posticino dove mangiare. La nostra scelta ricade su un’osteria che offre di nuovo pizzoccheri e brasato, affettati, formaggi… Insomma ci rimpinziamo per benino e al nostro ormai consono orario siamo già a nanna (sono ancora le 22). La moto è un bel mezzo, ma stanca come pochi… Crolliamo appena tocchiamo le lenzuola.

21 Luglio 2013

Al mattino il solito sole abbagliante delle Alpi ci dà il buongiorno. E’ il 21 Luglio 2013. Un anno fa abbiamo celebrato il nostro fantastico matrimonio. E’ domenica e si sente nell’aria questo giorno di festa. Colazione abbondante e poi si riparte con un po’ di pigrizia e malinconia. Sapendo che tra poche ore il nostro viaggio-anniversario sarà finito. Mentre ci spostiamo verso Lugano vediamo una freccia “LAGO – SPIAGGIA”, metto la freccia e via in costume su questa spiaggetta sul lago di Montespluga. Bel posto, non facciamo il bagno, abbiamo poco tempo e non possiamo aspettare che i costumi si asciughino.
Riprendiamo il viaggio: stiamo scendendo e comincia a far caldo sul serio. E’ la parte meno bella del viaggio. Entriamo in Menaggio, non possiamo evitare di meravigliarci delle sue ville maestose. Pian piano andiamo verso Lugano passando da Porlezza e costeggiando il suo lago.

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Lugano è sempre Lugano. Facciamo qualche fatica a trovare il posto riservato alle moto (guai a parcheggiare altrove!). Ci godiamo una bella passeggiata sul lago, poi la fame, poca, si fa sentire e un baretto sulla riva ci accoglie e ci fa godere gli ultimi momenti di questo viaggio.
Lugano-Chiasso-Como è abbastanza dura da fare: limiti a tratti ridicoli, caldo e traffico. Rimpiangiamo il fresco dello Stelvio…
Entriamo in Como, n-esima sosta per dissetarci e riposare prima del rush finale.
Arriviamo a casa a metà pomeriggio e ci dedichiamo un brindisi: sono le 17.15, un anno ci stavamo sposando. I nostri caschi fanno da sfondo. E’ il riassunto di quello che siamo e quello che stiamo festeggiando. Ci sentiamo due viaggiatori che sono partiti e che al km 365 si godono una breve sosta davanti a due bicchieri di Colpetrone di Montefalco Rosso… pronti a ripartire!

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